Giorgio Calogero

Letterato, Francesista

nato a Monforte San Giorgio il 18.2.1876, morto ivi il 2.8.1952.

Nel paese natale ebbero inizio i suoi studi che trovarono completamento nel conseguimento della laurea in Lettere e Filosofia all'Università degli Studi di Messina. Mostrò appassionata attenzione per la lingua e la cultura tedesca, spagnola e francese; si dedicò particolarmente allo studio di quest'ultima e in essa acquistò tanta competenza da ottenete pubbliche attestazioni: divenne ufficiale d'Accademia di Francia e Corrispondente della Scuola Palatina di Avignone. Raggiunse una tale capacità e proprietà di espressione nella lingua francese che nei congressi internazionali non era distinguibile la sua parlata da quella degli studiosi residenti in Francia.

Riversò la sua cultura nell'insegnamento, prima negli istituti Tecnici (Lodi, Reggio Emilia, Pisa, Roma) e poi nel Liceo-Ginnasio Umberto I di Roma. Esercitò questa sua professione con passione. Costante era il suo desiderio di insegnare, di trasmettere cultura. Frutti di questa voglia di insegnare sono una grammatica ed una sintassi della lingua francese (stampate nel 1947) molto apprezzate da allievi ed insegnanti e un vocabolario italiano - francese e francese - italiano edito dalla Sansoni di Firenze nel 1947; il vocabolario conobbe numerose ristampe, anche dopo la morte dell'autore e venne elogiato per la serietà dell'impostazione e per la puntuale introduzione di vocaboli ad espressioni nuovi entrati in uso nelle due lingue.

Tra le numerose altre pubblicazioni rilevanti sono quelle che riguardano le opere dei principali autori francesi che lo resero noto al mondo degli studiosi del settore ed in particolare il saggio sulla religione di G. G. Rousseau. Un suo commento all'Andromaque di Racine fu molto apprezzato dalla "Accademia raciniana" di cui divenne membro attivo.
Particolarmente significativo fu il contributo che diede alla cultura monfortese. Nella lontana Pisa scrisse il volume sulla vita e le opere di Stefano Tuccio opera che è la più conosciuta ed apprezzata tra i suoi scritti. E' un lavoro particolarmente importante per tutti i Monfortesi, non solo per il suo valore intrinseco, ma anche perché con esso hanno inizio gli studi su temi riguardanti il paese; in esso risaltano l'ingegno, la fede, la inflessibile moralità di questo monfortese del '500 che fu uno dei fondatori del famoso teatro gesuitico. La prima edizione dell'opera su Tuccio fu stampata nel 1919 a cura dell'Amministrazione Comunale di Monforte. Di essa abbiamo anche un'edizione ridotta pubblicata nel 1925.

Fecero seguito due profili stampati nel 1941: quello di Domenico Lo Gullo, garibaldino monfortese e quello dell'industriale e amministratore comunale Nicolò Visalli.

Giorgio Calogero tornava ogni estate a Monforte per trascorrervi un lungo periodo di riposo ; in tali occasioni svolgeva anche una intensa attività culturale; tra l'altro teneva ogni anno ai cittadini dì Monforte San Giorgio una conferenza sempre ascoltata ed apprezzata da un pubblico straordinariamente vario.

Giorgio Calogero mori il 2 agosto 1952 nella sua terra, nella sua casa monfortese, durante la solita vacanza nel suo amato paese natio nel cui cimitero ora riposa.